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Il formato G-code è stato sviluppato al MIT agli inizi degli anno ’50 nel Servomechanisms Laboratory ed è sempre stato dedicato ad applicazioni in settori di machine a Controllo Numerico CNC e CAM (Computer Aided Manufacturing). Nel 1980 è diventato uno standard ISO 6983 adottato dall'industria manifatturiera e meccanica. Il linguaggio è editabile con un normale editor di testo e comprende una serie di codici ed istruzioni che definiscono la geometria, gli spostamenti e le operazioni che la macchina deve compiere.
Quando si è trattato di scegliere il linguaggio di controllo per le stampanti 3D, è sembrato naturale adottare il linguaggio storico utilizzato nel controllo delle macchine CNC, scelta determinata anche per la sua sintassi molto semplice e lineare, ma soprattutto sperimentata da decenni di utilizzo.
Nota: l'acronimo G-Code deriva dalla lettera G che nel linguaggio di programmazione precede le istruzioni di movimento e di controllo ed è la più usata nei comandi. Nel settore delle macchine CNC le funzioni di lavorazione vengono ancora scritte direttamente in linguaggio G-Code con una pregevole produzione di corsi e di manuali di programmazione.
Alla fine delle modifiche e della definizione dei vari parametri, con l'opzione File / Save GCode il programma genera il file di stampa in formato G-Code.
In genere per stampare un oggetto si salva il file su una chiave USB o su una scheda SD a seconda del lettore in dotazione della stampante.