Proposte concettuali per Maurizio Cattelàn

Questa esposizione nasce come un esperimento critico intorno al linguaggio provocatorio che caratterizza una parte significativa dell’arte contemporanea e, in particolare, la produzione di Maurizio Cattelan.
L’intento non è imitare né giudicare, ma  rendere visibile la struttura invisibile della provocazione: quella che si fonda non su un messaggio, ma sulla capacità di catalizzare l’attenzione.

Le originali opere presentate sono volutamente essenziali, costruite per riprodurre con precisione quasi chirurgica la grammatica della  provocazione pura: gesti semplici, messaggi assenti, massima risonanza visiva.
Ciò che emerge non è un significato nuovo, ma la meccanica nuda di un dispositivo comunicativo ormai autonomo, capace di generare valore simbolico indipendentemente dal contenuto.

In questo senso, la proposta non è solo una sequenza di immagini: è una lente d’ingrandimento ironica ma rigorosa  su un modo di fare arte che vive nella tensione tra gesto e clamore.

Forse, la vera provocazione non è più nello scandalo… ma nel mostrare quanto sia facile produrlo.

Claudio Gasparini 

Conceptual Proposals for Maurizio Cattelan

This exhibition is a critical experiment in the provocative language that defines much of contemporary art, and the work of Maurizio Cattelan in particular.

Rather than imitating or judging, the aim is to reveal the invisible structure of provocation, which is built not on meaning, but on the ability to capture and monopolise attention .

The original works on display are intentionally minimalist, designed to reproduce the grammar of pure provocation with almost surgical precision: simple gestures, absent messages and maximum visual impact.
Rather than creating new meaning, the exhibition reveals the bare mechanics of a communicative device that has become autonomous and capable of generating symbolic value regardless of content.

In this sense, the exhibition is not merely a sequence of images, but rather an ironic yet rigorous magnifying glass on a way of making art that exists in the tension between gesture and spectacle.

Perhaps the real provocation no longer lies in causing scandal, but in demonstrating how easily it can be produced.

Claudio Gasparini